Come fidelizzare nuovi clienti o rendere gli affezionati ancor più legati al brand?
Le aziende cercano di mostrare attenzione e attaccamento verso i propri clienti, con accorgimenti speciali e particolari gesti e il web è un valido aiutante in questo.
Ti sei mai chiesto quale sia il motivo?
Trovare nuovi clienti è molto costoso ma non ci si sofferma mai a pensare quanto ci rimetta un’azienda in valore economico, oltre che di immagine, dal momento in cui li perde.
Per essere precisi, possiamo dire che le vendite a nuovi clienti corrispondono solitamente al 15%, contro il 35% di vendite effettuate a clienti fedeli. Buon numero se notiamo che questi ultimi, i fidelizzati, rappresentano circa l’80% del fatturato totale della stessa impresa.
Per aumentare la fiducia nei confronti del brand, un’espediente di cui le compagnie, più o meno grandi si servono, sono le newsletter. Mail di testo con immagini accattivanti che promuovono eventi, occasioni specifiche, promozioni o il brand stesso. Si tratta di un espediente digitale dalla semplice logica d’utilizzo che grazie a qualche piccolo accorgimento diventa uno strumento di marketing altamente performante.
Per una buona newsletter è importante fissare i concetti all’inizio della mail, definendoli chiaramente nell’oggetto, revisionare l’ortografia e l’ordine del contenuto e individuare l’orario e il giorno più adatto per l’invio, creando una periodicità. Ancora più di rilievo è l’organizzazione dei contatti a cui recapitare, devono aver dato consenso, essere strutturati per categoria e disposti in liste, per evitare la confusione o condividere il contenuto a chi non è interessato.
Quello che è accaduto nel dicembre 2011, nel New York Times Building, è un esempio di quanto un piccolo errore di newsletter possa costare a livello di immagine e brand loyalty.
L’ufficio marketing della famosa testata decise di creare una campagna newsletter utile al ritrovamento di clienti che da poco avevano cancellato il proprio abbonamento. Il testo li invitava a ripensarci e incentivava con uno sconto a riabbonarsi.
Ci fu una complicazione. Una svista, un errore nell’organizzare le liste e 8 milioni di indirizzi furono contattati nonostante i reali destinatari fossero solo poche centinaia di persone. 8 milioni di regolari iscritti vennero invitati a riabbonarsi a prezzo inferiore.
Fu subito caos. Molti clienti si chiesero quale fosse l’occasione per avere accesso a tale sconto, forse merito della fedeltà? Altri clienti, confusi, si chiesero se il proprio abbonamento fosse scaduto senza che se ne fossero accorti, altri ragionandoci capirono invece il refuso, trasformando la confusione in rabbia e lamentela non avendo mai avuto un tale trattamento dopo anni.
Il giornale rispose scusandosi, ma il danno era fatto. L’immagine del New York Times ne risentì e la fedeltà della clientela vacillò, molti clienti spinti dall’indignazione cancellarono la loro iscrizione, in proporzione il giornale evitando la campagna per riacquistare clienti, avrebbe avuto perdite minori.
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